IL CIPRESSO DI SAN FRANCESCO AL VATICANO

 Un’antica tradizione vuole che San Francesco, fondatore del locale convento dei frati minori di Verucchio, abbia piantato il bastone con cui si aiutava nel suo peregrinare, dopo aver tentato di aggiungerlo alla legna del camino, senza riuscire a fargli prendere fuoco; visto che mostrava di voler vivere, lo riafferrò piantandolo poi nel cortile del chiostro conventuale. Prodigiosamente, il ramo di cipresso da cui era stato tratto il bastone, germogliò dando vita all’albero tuttora eretto nei suoi trenta metri di altezza, dopo oltre ottocento anni di nuova vita.

Si tratta molto probabilmente del cipresso più grande e vecchio d’Italia, datato circa 830 anni è probabile che sia effettivamente collegato a San Francesco. L’associazione Patriarchi della Natura è riuscita a riprodurre da seme alcuni figli del grande cipresso così carico di storia.

La pianta madre, del tutto simile a una grande scultura lignea, opera di un grande artista come la natura, vegeta ancora dopo tanti secoli nel chiostro del convento dei frati di Villa Verucchio, vicino a Rimini. 

L’associazione Patriarchi della Natura ha voluto fare omaggio al Santo Padre del piccolo cipresso strettamente legato al poverello di Assisi, il primo grande naturalista della storia e patrono d’Italia. Attraverso contatti con il Vaticano la proposta di donazione è stata accolta con grande favore vista l’originalità del dono che Papa Francesco ha apprezzato molto

Mercoledì 16 marzo 2016, dopo l’udienza papale che si è tenuta in Piazza San Pietro, l’Associazione Patriarchi della Natura in Italia ha donato al Santo Padre il piccolo prezioso cipresso che sarà messo a dimora presso le Ville Pontificie di Castelgandolfo; questo è il modo di tutelarne il germoplasma e di farne conoscere la storia così collegata alla liturgia cristiana fin dal lontano passato. L’Associazione Patriarchi della Natura si augura che anche lo Stato del Vaticano si attivi per un censimento e una tutela e valorizzazione dei patriarchi vegetali che sono presenti sia in Vaticano ma soprattutto presso le ville pontificie.