Inaugurazione del Frutteto Storico Condiviso

Il 2 Giugno dalle ore 17 inaugurazione pubblica del Frutteto Storico Condiviso: un progetto che valorizza la biodiversità, mira a costruire un futuro sostenibile e generare cultura e benessere.

Chieri, Venerdì 2 Giugno, in località Tetti Lusso di Andezeno, la Fondazione della Comunità Chierese ha presentato pubblicamente il Frutteto Storico Condiviso, un progetto avviato nel 2021 con l’obiettivo di valorizzare la biodiversità, costruire un futuro sostenibile, generare cultura e benessere. Il progetto vede l’impianto di 20 esemplari arborei, gemelli genetici dei patriarchi da frutto più longevi. L’intento del progetto è dimostrare che le piante del passato sono in realtà le piante del nostro futuro, capaci di resistere nel tempo, senza bisogno di molti interventi da parte dell’uomo, come hanno già ampiamente dimostrato nei secoli giungendo fino a noi.

 

Nei cartelli che identificano le piante del frutteto è rappresentato il simbolo del Terzo Paradiso del maestro Michelangelo Pistoletto, realizzato dall’artista Francesco Colangelo in arte Yatri. Scaricando l’app Pistaaa e inquadrando con la fotocamera del cellulare il simbolo si otterranno informazioni aggiuntive sul Frutteto

 

Nel 2021 l’arboreto è stato impiantato in località Tetti Lusso, nel territorio del Comune di Andezeno al confine con il Comune Chieri, su un terreno di un Aderente alla Fondazione, che ha deciso di mettere a disposizione della comunità una parte della proprietà privata. Le piante messe a dimora sono dotate di grande resistenza alle avversità climatiche e parassitarie, sono uno scrigno di biodiversità e una piccola banca genetica.

 

“ Sono 20 piante di grandissimo valore storico, culturale e genetico che dimostrano come dal passato viene il nostro futuro. La conoscenza è infatti fondamentale se vogliamo conservare questi frutti che non hanno bisogno di alcun trattamento e si dimostrano quindi molto adatti per un’agricoltura pulita che rispetta l’ambiente e la nostra salute.” Queste le parole di Sergio Guidi, presidente dell'associazione Patriarchi della Natura ideatore del progetto che farà parte della “Rete italiana dei Frutteti della Biodiversità” come nodo del Piemonte, rete che si articola nelle varie regioni come: il Giardino dei Patriarchi d’Italia che sorge presso la villa dei Quintili a Roma, il Giardino dei Patriarchi Lombardi di Milano, il Frutteto del Parco Gocciadoro presso le scuole di Trento, il Frutteto del Palazzino sui colli bolognesi, i Giardini di Marzo presso il Cet Toscolano di Mogol in Umbria, il Giardino degli Olivi patriarchi nel parco regionale di Venafro, il Giardino dei Frutti perduti in Puglia e ancora altri in Emilia Romagna e Calabria.