I nostri patriarchi sono piante molto rustiche avendo oltrepassato senza troppi danni i secoli e i millenni. Alcuni di loro sopportano assai bene anche la siccità per cui possono venire utilizzati in zone aride, semidesertiche, contribuendo così a migliorare l’ambiente. Se pensiamo alle piante del passato che ancora vivono con noi dopo secoli risulta abbastanza intuitivo capire che queste sono le piante del nostro futuro in quanto sono la miglior risposta di adattamento all’ambiente e al clima che cambia velocemente. Se un albero ha vissuto per 200 anni significa che ha saputo resistere a 200 estati più o meno siccitose, a 200 inverni più o meno rigidi, a grandi nevicate, a grandine e a burrasche. Nel suo dna ci sono i geni di tale resistenza e questi vengono trasmessi in parte ai figli; chi meglio di lui o dei suoi figli potrà darci le garanzie per affrontare il futuro?
Gli alberi monumentali forestali dimostrano con la loro longevità di sapersi adattare all’ambiente e alle variazioni climatiche per cui possono essere considerate piante portaseme di grande valore genetico e dovremmo impiegare i semi (ghiande, pigne, ecc.) per produrre le giovani pianticelle con le quali ricostituire i boschi nelle aree distrutte a seguito di incendi o abbattimenti. Poiché i grandi patriarchi arborei sono in pratica le armature della terra, la loro azione di consolidamento del suolo sarà trasmessa anche ai propri figli e avremo così le maggiori garanzie di stabilità del terreno.
Per quanto riguarda i patriarchi da frutto non solo sono adattati all’ambiente in cui vivono ma sono stati selezionati già in passato dall’uomo per alcune caratteristiche indispensabili: per prima cosa dovevano essere piante rustiche e resistenti alle principali patologie, anche perché gli agricoltori del secolo scorso non avevano a disposizione i prodotti antiparassitari di sintesi che oggi sono sul mercato e quindi era l’agricoltore stesso che abbandonava quelle varietà che erano facili preda dei parassiti. Inoltre i frutti antichi dovevano conservarsi facilmente e a lungo in quanto nella stagione invernale erano molto importanti perchè non vi era nulla nell’orto come cibo fresco e quindi i frutti ben conservati venivano molto apprezzati.
Per evitare di perdere questo straordinario patrimonio genetico contenuto nei grandi patriarchi arborei che rischiano l’estinzione l’associazione Patriarchi della Natura ha riprodotto le piante più significative e le conserva nel tempo per impedirne la perdita e poter meglio affrontare le sfide del futuro.
Da circa 40 anni abbiamo censito e riprodotto circa 13.000 esemplari di patriarchi arborei; il nostro lavoro ha come obiettivo primario, l'ampliamento della Rete dei Giardini e Boschi della Biodiversità che sono ad oggi distribuiti in varie regioni italiane, in modo da garantire il recupero delle piante a maggior rischio di estinzione. Quelli che chiamiamo giardini, in realtà vanno considerati come vere e proprie Banche del Germoplasma dove si conserva il dna delle piante più adatte ad affrontare il nostro futuro.
Puoi contribuire anche tu a salvare la biodiversità realizzando un piccolo bosco che lascerai ai tuoi figli; in questo periodo così difficile molte persone stanno valutando la possibilità di coltivare piccoli orti urbani, ma anche fruttiferi in vaso sui terrazzi, ottenendo così frutti e verdure fresche senza trattamenti. L'associazione Patriarchi della Natura progetta il tuo bosco/frutteto e fornisce il supporto tecnico necessario.
Salvare i patriarchi arborei dall'estinzione, censirli, imparare a riprodurli e piantarne i figli è la migliore risposta per aiutare il nostro pianeta che soffre. Aiutaci a preservare la biodiversità!
Associati ai Patriarchi della Natura e sarai al nostro fianco per la tutela degli alberi monumentali e per la salvaguardia
della biodiversità.
Contribuisci anche tu a salvare la biodiversità realizzando orti e boschi urbani, oppure coltivando piccoli orti casalinghi! Ti seguiremo passo a passo nella realizzazione del progetto.